•
Rating: "It’s difficult, you know, to think of you so far from that earthly desire of believing that everything is space, time, matter. These are the things that make life a great prison, and the sweetest escape will always be yours... Goodbye, great Augusto, Master of life, companion of a thousand journeys. Knowing you as a friend will make our burdens less bitter..."Augusto Daolio has passed away, leaving a significant void in the history of Italian music. This live album revisits the best of the last Nomadi tour led by their legendary singer. The tour followed the album "Gente Come Noi" and featured songs from the latest work as well as other historical tracks, which appear live with a new look, more modern and sometimes aggressive. A great testament to a band that since the '60s has gifted us with intense emotions.
It starts with "Il Paese Delle Favole", harmonica and acoustic guitar with a bold text. Right after, the drums kick in and "C'è Un Re", from the latest studio work, begins. Live, it appears more energetic, and the performance of the five Nomadi is nearly perfect. "Ma Che Film La Vita" is another gem from "Gente Come Noi", an eternal thank you to life and nature, almost a spiritual testament. Augusto introduces the other band members: Beppe Carletti on keyboards, Daniele Campani on drums, Dante Pergreffi on bass (tragically later lost in a car accident), and Cico Falzone on guitar. Surely one of the best line-ups the band has ever had. "Suoni" is a deep track, without words, demonstrating that sometimes words aren’t needed to deliver intense emotions. Here, you see all of Daolio's vocal skills, his distinctive voice, his unmistakable style. "Salvador" recounts the tragic events in Chile in 1973, during the military coup that cost the life of the president (Salvador Allende, indeed). The carefree "Ricordati Di Chico" pays tribute to Chico Mendez, who in the '70s fought alongside the Indigenous people to protect the Amazon rainforest, subjected to pure speculative destruction. Another distinctly political text is found in the acoustic "Primavera Di Praga", which recalls the events of that spring of 1968. "Mercanti E Servi" shows how both the rich and the poor share the same fears, the same dreams. "L'Uomo Di Monaco" is one of the most beautiful pieces, with a melancholic and complex text, accompanied by a lovely melody. The beautiful "Un Giorno Insieme" is not performed in its entirety, but it creates one of the most beautiful moments of the entire album, with a fully engaged audience. The album's peak is reached by "La Canzone Del Bimbo Nel Vento (Auschwitz)", a song written and performed by Guccini, reproduced by many other groups. But the Nomadi’s performance is something else. It's imposing, sad, perfectly conveying the horror that the child lived through, only to end up like many others "in the wind." "Gli Aironi Neri" is another track taken from "Gente Come Noi". A simple and immediate rock, characterized, like all the Nomadi’s songs, by a beautiful text. "Gordon" is a particular track, almost Funk, a testament to a period when the group ventured (albeit for just one album) into psychedelia. Another gem of the album is represented by "Canzone Per Un'Amica", a seemingly lighthearted song, but with an incredibly sad text. A tribute to all our loved ones who are no longer alive. Here, too, the audience participates. We are at the final stages, then comes the eternal "Dio È Morto", which live seems almost like another song. Could the immortal "Io Vagabondo" be missing? Of course not. The most beautiful song of the group, the track that characterizes them the most, intense right to the end, even when Daolio stops singing and leaves the words to the audience alone. The grand finale is occupied by a very rocking Te Deum, at times slow, at times fast, a sparkling ending, perhaps a bit bitter, as it will be the last testament to the great personality of Augusto and Dante Pergreffi.
As always, always Nomadi.
Tracklist Lyrics and Videos
08 Mercanti e servi (04:44)
In casa dei mercanti sembra sempre grande festa
se c'è il maiale gli tagliano la testa,
la casa dei mercanti, nascosta, blindata
dal resto del mondo, protetta isolata.
In casa dei servi si aspetta la festa
ma se non è quel giorno la speranza resta,
la casa dei servi, casa da rifare,
ai primi scossoni, può anche crollare.
La casa dei mercanti è alta su quel monte
la casa dei servi è in basso dopo il ponte.
Ma le paure, scendono giù
mentre i sogni, salgono su,
salgono su.
Le figlie dei mercanti, pallide e belle
apron le finestre è normale ci son le stelle,
sembrano felici ma la noia è in agguato
nel loro dorato privilegio incantato.
Le figlie dei servi hanno guance rosse,
soffrono tingono gonne rosse,
leggono romanzi con intrecci rosa,
sognano palazzi e abiti da sposa.
La casa dei mercanti è alta su quel monte
la casa dei servi è in basso dopo il ponte.
Ma le paure, scendono giù
mentre i sogni, salgono su,
salgono su.
Mercanti e servi,
la stessa vita,
sogni o denari,
sabbia fra le dita,
sabbia fra le dita.
13 Gordon (04:08)
Ritorna al tuo pianeta Mongo
torna al tuo sole Gordon
non vagare per universi bui
di una falsa coscienza
non andare nel freddo
di un niente che speranza
più non ha.
Hai staccato il tuo segnale
che ti legava alla Terra
ti sei levato dalla rotta
dell'astronave guida
credi di poter andare da solo
nel vero al di là.
Per i pazzi non c'è più pace
e tu sei pazzo Gordon
dentro il freddo non c'è vita
e tu sei morto Mongo
un fantasma opalescente
maledetto nel ricordo della sua gente
14 Canzone per un'amica (04:42)
Lunga e diritta correva la strada
L'auto veloce correva
La dolce estate era già cominciata
Vicino a lui sorrideva
(Vicino a lui sorrideva)
Forte la mano teneva il volante
Forte il motore cantava
Non lo sapevi che c'era la morte
Quel giorno che ti aspettava
(Quel giorno che ti aspettava)
Non lo sapevi che c'era la morte
Quando si è giovani è strano
poter pensare che la nostra sorte
venga e ci prenda per mano
(venga e ci prenda per mano)
Non lo sapevi ma cosa hai provato
Quando la strada è impazzita
Quando la macchina è uscita di lato
E sopra un'altra è finita
(E sopra un'altra è finita)
Non lo sapevi ma cosa hai sentito
Quando lo schianto ti ha uccisa
Quando anche il cielo di sopra è crollato
Quando la vita è fuggita
(Quando la vita è fuggita)
Dopo il silenzio soltanto e regnato
tra le lamiere contorte
sull'autostrada cercavi la vita
ma ti ha incontrato la morte
(ma ti ha incontrato la morte)
Vorrei sapere a cosa è servito
Vivere, amare, soffrire
Spendere tutti i tuoi giorni passati
Se presto hai dovuto morire
(Se presto hai dovuto morire)
Voglio però ricordarti com'eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora mi ascolti
Che come allora sorridi
(Che come allora sorridi)
Voglio però ricordarti com'eri
Pensare che ancora vivi
Voglio pensare che ancora mi ascolti
Che come allora sorridi
(Che come allora sorridi)
15 Dio è morto (02:45)
Ho visto
La gente della mia età andare via
Lungo le strade che non portano mai a niente
Cercare il sogno che conduce alla pazzia
Nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo che hanno già
Lungo le notti che dal vino son bagnate
Dentro le stanze da pastiglie trasformate
Lungo le nuvole di fumo, nel mondo fatto di città,
Essere contro od ingoiare la nostra stanca civiltà
E un Dio che è morto
Ai bordi delle strade Dio è morto
Nelle auto prese a rate Dio è morto
Nei miti dell'estate Dio è morto.
Mi han detto che questa mia generazione ormai non crede
In ciò che spesso han mascherato con la fede
Nei miti eterni della patria o dell'eroe
Perché è venuto il momento di negare tutto ciò che è falsità
Le fedi fatte di abitudini e paura
Una politica che è solo far carriera
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
E un Dio che è morto
Nei campi di sterminio Dio è morto
Coi miti della razza Dio è morto
Con gli odi di partito Dio è morto.
Ma penso
Che questa mia generazione è preparata
A un mondo nuovo e a una speranza appena nata
Ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi
Perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni
E poi risorge
In ciò che noi crediamo Dio è risorto
In ciò che noi vogliamo Dio è risorto
Nel mondo che faremo
Dio è risorto,
Dio è risorto
Loading comments slowly
Other reviews
By STIPE
Augusto’s voice conveyed a unique warmth, it was as if he sang close to the listener.
The most beautiful song by Nomadi, a gem in the Italian landscape... It will be the last time Augusto will sing this song.
By lukather88
This album represents one of the best live performances in the history of Italian music, and it is essentially the epitaph of Augusto Daolio.
Augusto pours his soul, and the audience sings in unison with him one of the best pieces of Italian music.
