Ogni mattina noto nello specchio sempre la stessa ruga che grida al mondo che qualche volta devo pure aver riso. Non é brutta, da fascino, un contrasto sull’apocalittico, ma non ricordo chi me l’ha fatta. Era in Vanilla Sky che si diceva che ogni rivoluzione parte dallo specchiamento mattutino? Possibile che pure a Cameron Crowe é capitato di dire qualcosa d’intelligente? Vanilla Sky lo vidi in un ex-cinema porno dove la comunità gay andava a rimorchiare. Oggi é un supermercato e non é chiaro chi ci rimorchia. I tempi di Vanilla Sky erano i tempi in cui chi era più a sinistra di me si ritrovava alla destra di Gesù.
La mia carriera politica cominciò al fianco di mio nonno - compagno esperto con tre falangi perse nella lotta di classe e un tumore alla prostata che testimonia che non tutti i giorni scioperava. Lui stava alla cassa del banco “Sasicce Bone” della Festa dell’Unità di Fuorigrotta e io sul retro. La sua fede incrollabbile cadde sotto il peso dei baffetti di Occhetto perché davanti a un viso del genere pure i pensieri si trovano altro da fare e il nostro banco, tacciatto di “astrattismo”, finì sostituito dal banco “Zeppole pe tutti”. Gli anni passarono, il Napoli si trasferì a Parma, poi arrivarono le Spice Girls a farmi sentire abbastanza virile da iscrivermi al Partito Marxista-Leninista Italiano e l’uomo non fu più uomo, ma divenne compagno. L’attività preferita dei compagni era la riunione -pratica orgiastica dalle indubbie qualità soporifere- che cominciava con l’analisi del prodotto lordo cubano e finiva con la conta delle aste delle bandiere per la prossima manifestazione. Mi allontanai dal partito quando cominciai a seguire la scia di Roberta e accecato dalla voglia di azione, frutto della mia maturazione ideologica, mi iscrissi ai Giovani Comunisti. Numerose riunioni mi insegnarono diverse cose: quando una donna ti chiede una sigaretta non é detto che voglia scopare con te; quando una donna dice “no, domani non posso” non risponderle “e dopo-domani?”; quando una donna risponde “no” é perché voleva dire di “no”.
Il Marx-Engels forum é una piccola piazza silenziosa, tutta grigia, che si confonde col cielo di Berlino. Il Palast der Republik deve morire. Pochi giorni é sarà solo travi senza senso. Ho fatto in tempo a vederlo intero, tutto sano nonostante tutto. Alla mia adolescenza ho legato il Palast der Republik prima di lasciarla cadere nella Sprea. Mentre affondava nell’acqua verdastra ha gridato: " Dite a Roberta che la ruga non é sua."
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