The most beautiful pop-rock album in the history of Italian music is dated 1992, and it's the debut of "883"... who aren't actually 883, but just the two of them. Max Pezzali sings great and writes songs that are a blast, while Mauro Repetto dances, dances, dances but mostly dances like a real dancer who has studied many different styles of dance even though, in truth, he has never studied dance.
They are called "883" in honor of the Harley Davidson motorcycle, and just like this wonderful bike, they are powerful, loud, and go incredibly fast on the charts, leaving other Italian singers eating dust.

The first track is already a masterpiece! "Non me la menare": a powerful electronic thrash rock with very experimental massive guitar sounds, making Tom Morello look like Enrico Ciacci (Little Tony's guitarist brother) in comparison. Max Pezzali's anger is relatable, and it becomes natural to scream with him (Non me la menare, non capisco cosa vuoi, tanto lo sapevi che non ero come voi, a me piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film).
-The second song is for a megagalactic pogo with a surprise speed-metal ending!
It's called “S’inkazza” and was inspired by the nagging of his mother. After all, who hasn't had the same coexistence issues with their parents, who always harp on minor annoyances (quando ti fai troppe docce, quando proprio non ne fai, quando lasci le mutande in giro, quando il lesso non lo vuoi... questa casa non è un albergo per fare quello che vuoi non ne possiamo più io ti avverto dei porci comodi tuoi)…
-"6/1 Sfigato", is a tough protest rap against certain truly unfortunate and annoying types that everyone has met at least once in their life and who deserved a song like this (hai comprato pure il cellulare, da tua madre tu ti fai chiamare, per far finta di essere uno importante, chiamo dopo sono in mezzo alla gente, fingi di essere come Berlusconi pieno di ragazze e di milioni... Quando vai nei bar fai un po' la star, tu ti metti sempre accanto agli specchi, poi ti guardi dritto fisso negli occhi, e la mano passi in mezzo ai capelli, dici "UE MARONNA TROPPO BELLI").
-"Te la tiri" is the continuation of the previous track in a way, but it's dedicated to those girls who flaunt it (cammini cammini cammini mini, facevi prima ad uscire in bikini, si vede tutto di tutto di più, e tu che tiri la gonna più su, però tu vuoi fare la donna all'antica quella che ti fa vedere la * house * – here the great Max self-censors because to rhyme he would have had to say * fica * - but then you back out I don't want, first I check your wallet)
"Hanno ucciso l’uomo ragno" is beastly, it truly has become a legend and I wouldn't even know how to comment on it. You know it, right?
The stratospheric "Con un deca" is a nostalgic ballad in the style of Vasco with lyrics worthy of Mogol (con un deca non si può andar via, non ci basta neanche in pizzeria, fermati un attimo all'automatico, almeno a piedi non ci lascerà, in questa città, è l'ora che si tiran fuori le idee, per diventare miliardari anche se, esiste già quel che vogliamo inventare).
The phenomenal "Jolly Blue" is a pure 100% hard rock in the style of early Bon Jovi. Dedicated to the beloved arcade, but above all to adolescence, it has a beautiful autobiographical but mostly self-critical text (noi né ricchi né barboni solo un gruppo di ciglioni, sempre in giro a far casino mai paura di nessuno... eravamo proprio tanti deficienti tutti quanti, una ragazza che ci stava forse al massimo ti dava, un bacino sulla bocca poi a casa non si tocca).
"Lasciati toccare" is a majestic trip-hop for total fun with an arrangement worthy of the best Prince. At the beginning of each verse, you can even hear a woman moaning sexually! The lyrics are mischievously sharp (Lasciati toccare fa sentire cosa c'è, lasciati slacciare sei una libidine, lasciati toccare fa sentire cosa c'è, lasciati toccare sei una libidine).
The amazing "Il problema" is a pop-funky that doesn't retreat into the usual musical clichés and once again Max makes us reflect on the world's problems (Il solito signore che porta fuori il cane alle tre invece di dormire, fa la conta dei lampioni come noi chissà perché... Il problema è che noi siamo cresciuti qui, il problema è che diciamo sempre di si, il problema è che non ci decidiamo mai, il problema mi sa tanto che siamo noi.)
What a shame, the album is already over... but the last grandiose song "Lasciala stare" is the most romantic! Here the great Max surprises us with his audacity and a nastiness we did not suspect. (Ehi tu ragazzino, magari non ti rendi conto se ci provi con lei, una gran brutta fine stai rischiando, perché non sai che ho vinto il premio Hooligan quest'anno e prima che tu te ne accorga il tuo sangue si starà spargendo... lasciala stare stronzetto, te lo dico per te, lo dico da amico sai perché di donne ne trovi ma le gambe che perdi forse non le recupererai!).
Great 883, beautiful album, but I like them all, even Max's solo works.
Max, you're such a legend. I adore you.

(Ok, I felt like joking, but all in all, I think it's the best of 883/Pezzali... and every now and then, for a laugh with friends, after having drunk quite a bit... it can be sympathetically listened to)

Tracklist Lyrics Samples and Videos

01   Non me la menare (04:13)

02   S'inkazza (Questa casa non è un albergo) (03:34)

03   6/1/sfigato (03:58)

04   Te la tiri (03:34)

05   Hanno ucciso l'Uomo Ragno (04:10)

Solita notte da lupi nel Bronx
Nel locale st� suonando News Baby Stones
Loschi individui al bancone del bar
Pieni di Wisky e Margarida

Tutto ad un tratto la porta fa Slam
I ????? di corsa con una novit�
Dritta sicura si mormora che, i cannoni hanno fatto Bang

(RITORNELLO:)
Hanno ucciso l'uomo ragno, chi sia stato non si sa
Forse quelli della mala, forse la pubblicit�
Hanno ucciso l'uomo ragno, non si sa neanche perch�
Avr� fatto qualche sgarro a qualche industria di caff�

Alla centrale della polizia
Il commissario dice: 'Che volete che sia'
Quel che � successo non ci fermer�, il crimine non vincer�
Ma nelle strade c'� panico ormai
Nessuno esce di casa, nessuno vuole guai
Ed agli appelli alla calma in TV adesso chi ci crede pi�

(RITORNELLO:)

Gi� nelle strade si vedono gangs, di ragionieri in doppiopetto pieni di strasse
Se non ti vendo mi venderai tu, per cento lire o poco pi�
e-e-e Le facce di fosso non vivi per noi, attori troppo belli sono gli unici eroi
Invece lui, si lui era una star, ma tanto non ritorner�

(RITORNELLO:)

(RITORNELLO:) - FALSETTO

(RITORNELLO:)

06   Con un deca (04:57)

07   Jolly Blue (03:31)

E' passato tanto tempo per� io c'ho tutto dentro
a Ticino a far le foto e le corse colle moto
con il 125 per il Corso a far le lingue
radioloni sempre a palla
per un pelo stare a galla
anche con cinquanta lire ti sentivi un gran signore
tra di noi ci si aiutava una colletta e ti passava
noi n� ricchi n� barboni solo un gruppo di coglioni
sempre in giro a far casino mai paura di nessuno
JOLLY BLUE la sala giochi
JOLLY BLUE piena di giochi
JOLLY BLUE la sala giochi
che per noi era un non so cosa
forse una seconda casa
JOLLY BLUE la sala giochi
JOLLY BLUE piena di giochi
JOLLY BLUE la sala giochi
si ma forse in fondo in fondo
era tutto il nostro mondo
eravamo proprio tanti deficienti tutti quanti
una ragazza che ci stava forse al massimo ti dava
un bacino sulla bocca poi a casa non si tocca
per� dopo al tuo ritorno raccontavi quasi un porno
e per fare il vero uomo ti impegnavi a fare "mono"
specie con le ragazzine era una soddisfazione
in discoteca ci si andava al pomeriggio e si ballava
in un modo da sfigati ma ci siamo divertiti
JOLLY BLUE....
poi chiss� cos'� cambiato forse il tempo che � passato
c'� chi adesso � regolare c'� chi si sta per sposare
colle loro macchinette sempre lucide e perfette
che ci guardano dall'alto loro han fatto il grande salto
noi due poveri sfigati noi non siamo mai cambiati
sempre il sogno nel cervello di una moto per cavallo
a esaltarci per un niente basta che sia divertente
poi chiss� chi lo pu� dire dove andremo mai a finire
JOLLY BLUE......

08   Lasciati toccare (04:49)

Musica che spacca in due stomaco e cervello
fuori ha smesso o piove ancora io non ho l'ombrello
e tu balli balli balli ballano le gambe
infilate in un collant o in un autoreggente
quel vestito nero che ti avvolge stretto
tanto tanto stretto che si vede quasi tutto
il condizionatore ti respira vicino
ed il freddo fa apparire qualche cosa sul tuo seno
Lasciati toccare fa sentire cosa c'�
Lasciati slacciare sei una libidine
Lasciati toccare fa sentire cosa c'�
Lasciati toccare sei una libidine
Luci stroboscopiche ti vedo non ti vedo
curve che si muovono mi siedo se no cado
le tue unghie rosse cercano il pacchetto
dentro nella borsa tra la cipria ed il rossetto
poi ne sfili una l'accendi piano piano
chiudi gli occhi un attimo avvolta da quel fumo
tutti qui ti osservano ma non vedi nessuno
guardi un po' la gonna e poi l'accarezzi con la mano
Lasciati toccare fa sentire cosa c'�
Lasciati slacciare sei una libidine
Lasciati toccare fa sentire cosa c'�
Lasciati toccare sei una libidine

09   Non me la menare (gospel) (02:27)

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Other reviews

By withor

 Listening to this record back then, I loved it a lot because it talked about situations I experienced almost daily; listening to it today... still, because it brings my mind back to those fantastic days.

 Paraphrasing Elio e le connesse Storie Tese, 'it makes me laugh when I’m sad, it makes me laugh when I’m happy, it makes me laugh when I’m median, basically it always makes me laugh.'