1998: Humanity, struck by the incurable and eternal disease of time, is inexorably approaching the gates of the Third Millennium, yet the clouds over the future seem far from clearing: technology and progress, with which man had dominated the planet until recently, have rebelled against the control of their creator, threatening the End of the World. The global population, subjugated by the powerful through hypnotic reality shows and deceptive advertisements, seems unwilling to notice what is happening around them. In the midst of this Apocalyptic End of Millennium, a voice rises, a solitary cry, an exasperated scream encapsulating all the disdain against the Contemporary Evil: "...Shock in my town, shock in my town, velvet underground..."; the voice crying in the wilderness, masterfully supported by the sound carpet of synth and bass, is that of Franco Battiato. Just this first track would be enough to make Gommalacca a stunning album. The middle part of the album, even if not always up to that visionary masterpiece, is still great work: through powerful riffs of distorted guitar ("Auto Da Fé", but especially "Il mantello e la spiga"), electronic experiments of refined taste ("Il ballo del potere") and slower pieces ("La Preda", "Casta Diva", "E' stato molto bello"), Battiato demonstrates with the class of great masters his ability to combine the most innovative musical trends with his peculiar philosophical vein. The common thread inspiring the various songs is that of time: past time, nostalgic memories from which to draw wisdom, fleeting glimpses of the line of life. The second shining jewel of Gommalacca is the final track, "Shakleton", the tale of the adventures of the eponymous bold captain, a psychocosmic catastrophe in the form of an authentic musical delusion rambling between slow melodies akin to liturgical celebrations and hammering, hallucinatory electronic rhythms. The conclusion is entrusted to a poem in German in which Battiato ventures into improbable warbles.

Through the most diverse sound experiments, he manages once again to create an intense, incisive album, a drop of wisdom in that sea of mediocrity that drowns the society of the Third Millennium.

Tracklist Lyrics and Videos

01   Shock in My Town (04:24)

Shock in my town velvet underground
Shock in my town velvet underground
Ho sentito urla di furore
di generazioni, senza pi� passato, di neo-primitivi
rozzi cibernetici signori degli anelli orgoglio dei manicomi.
Ho incontrato allucinazioni.
Stiamo diventando come degli insetti; simili agli insetti.
Nelle mie orbite si scontrano trib� di sub-urbani, di aminoacidi.
Latenti shock addizionali, shock addizionali
sveglia, sveglia kundalini, sveglia kundalini
per scappare via dalla paranoia
come dopo un viaggio con la mescalina
che finisce male nel ritorno.

02   Auto da fé (03:59)

Si è fatto tardi sulle nostre esistenze
e il desiderio tra noi due è acqua passata.
Davvero tu non c'entri niente
è solo colpa mia.

Mi sono accorto tardi
che tutto quello a cui tenevo, ti era indifferente, scivolava via.
Siamo lontani,
distanti,
ti parlo e non mi senti.

E' sceso il buio nelle nostre coscienze
e ha reso apocrifa la nostra relazione.
Vorrei innestare il modo dell'indifferenza
e allontanarmi da te;
per presentarmi innanzi al tribunale di una nuova inquisizione.

Faccio un "auto da fé"
dei miei innamoramenti,
un "auto da fé".
Voglio praticare il sesso senza sentimenti.

E mi piaceva camminare solo
per sentieri ombrosi di montagna,
nel mese in cui le foglie cambiano colore,
prima di addormentarmi all'ombra del destino.

03   Casta diva (03:38)

04   Il ballo del potere (04:26)

05   La preda (03:44)

06   Il mantello e la spiga (03:58)

07   È stato molto bello (03:49)

Tile :Franco Battiato - E' Stato Molto Bello


I colli dei cigni splendono alla luce
e mille barbagli trafiggono le palpebre
il fuoco che bruciò Roma è solo sprazzo.
Così mi incendi.
Con bugie di suoni mi possiedi.
E' stato molto bello finisce la tarda estate.
E' stato molto bello si prolungano le ombre oltre la sera.
Non domandarmi dove porta la strada seguila e cammina soltanto.
Io non invecchio niente più mi imprigiona.

08   Quello che fu (04:29)

09   Vite parallele (03:23)

Mi far� strada tra cento miliardi di stelle
la mia anima le attraverser�
e su una di esse vivr� eterna.
Vi sono dicono cento miliardi di galassie
tocco l'infinito con le mani
aggiungo stella a stella
sbucher� da qualche parte,
sono sicuro, vivremo per l'eternit�.

Ma gi� qui vivo vite parallele
ciascuna con un centro, con un'avventura
e qualcuno che mi scalda il cuore.

Ciascuna mi assicura
addormentato o stanco
braccia che mi stringono.
Credo nella
reincarnazione
in quel lungo percorso
che fa vivere vite in quantit�
ma temo sempre l'obl�o
la dimenticanza.
Giriamo sospesi nel vuoto
intorno all'invisibile, ci sar� pure un Motore immobile.

E gi� qui vivo vite parallele
ciascuna con un centro, una speranza
la tenerezza di qualcuno.

Tu pretendi esclusivit� di sentimenti
non me ne volere
perch� sono curioso, bugiardo e infedele.

Qui vivo vite parallele
ciascuna con un centro, con un'avventura
e qualcuno che mi scalda il cuore.

10   Shakleton (08:34)

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Other reviews

By Martello

 Gommalacca is a unique album in Battiato’s production, with excellent arrangements and superhuman lyrics.

 Those words, those melodies can mean everything or nothing at all.