gnomovolante

DeRank : 0,59 • DeAge™ : 3231 days

Dicembre, le orrende luminarie per strada ed un secondo anno di pandemia che giunge al termine, è proprio ora di stilare una bella classifikozza. L'anno scorso ho saltato l'appuntamento della classifica di fine anno; senza farla troppo lunga, che non è una psicoterapia, il 2020 è stato per me un periodo molto buio, come immagino per tanti. Alla fine mi sono reso conto che non avevo ascoltato praticamente nulla delle ultime uscite e ho deciso di non fare nemmeno la classifica. Tanto chisselincula e chimmeseincula, in ogni caso. Ma ciancio alle bande e vediamo di buttare giù qualcosa almeno stavolta. Take care.
IRA è quel disco di cui avevo bisogno nell'era di tik tok. Quasi due ore tra suggestioni quasi ambient, incursioni elettroniche e arabeggianti e quel cantato alieno che mescola inglese, spagnolo, francese e arabo in un ideale crocevia di popoli e culture. Incani cerca con quest'opera di cogliere e restituire all'ascoltatore una complessità - e una lentezza - che le mie orecchie desiderano come la gola un sorso d'acqua nel deserto. Imho il miglior disco dell'anno a pari merito con il seguente.
A contendere il primo posto una Kristin Hayter completamente spezzata - purtroppo letteralmente, nel corpo come nello spirito - che in questo Sinner Get Ready smussa gli angoli e le incursioni più heavy del precedente Caligula. Se l'album del 2019 è l'inferno, questo è la lunga e tortuosa strada per il paradiso; una strada piena di dolore, nelle sue cantilene ossessive e negli strumentali scomposti, ma anche un percorso sublime e catartico nell'incedere lento e solenne dei suoi momenti melodici
La band inglese prosegue il discorso iniziato con il precedente Schlangenheim, portando alta la bandiera di un prog-rock cerebrale e stratificato, tra sferzate acid jazz e incursioni sperimentali al limite del noise; non mancano momenti di respiro, dall'incedere più lento, come la bellissima Marlene Dietrich o Diamond Stuff. Cavalcade è dinamico, irrequieto, si muove come argento vivo tra un orecchio e l'altro e fornisce certamente uno degli ascolti più interessanti ed entusiasmanti dell'anno.
L'album si apre con un'overture orchestrale, forse non del tutto giustificata nella sua magniloquenza a tratti posticcia, ma che bene introduce l'ascoltatore a un'opera di ampio respiro, sospesa tra la grandeur di alcuni momenti più flamboyant e l'intimismo più scarno delle sue ballate. In tutto ciò Madison è scritto benissimo, è poliedrico e intrattenente, è arrangiato con gusto e la scelta di registrarlo in una caverna(!) paga tantissimo nell'aspetto sonoro - cori e percussioni su tutto.

5

Godspeed You! Black Emperor • G_d’s Pee at State’s End!

12

Natalia Lafourcade • Un Canto por México, Vol. 2

Your comment on the chart

Comments on this chart
  • vibration
    3 jan 22
    beautiful because I don't know anyone, I mean the jobs but also many groups are unknown to me
     
    • vibration
      5 jan 22
      The error "IRA" is a nice job even though many have chosen to speak badly about it as a pastime.
    • vibration
      5 jan 22
      I'm drawn to "Sloppy Jane," I'll try to listen to it.
    • gnomovolante
      9 jan 22
      beautiful even though I've gotten lazy and stopped making descriptive comments about the ranking lol. I haven't followed the criticism of IRA much, but honestly, I don't really care...
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