"I'm sick, I'm really sick,
can you take me to the hospital?"


Just before the mid-'90s, a Roman singer-songwriter with a peculiar look was emerging on the horizon. Joyful, crazy, and committed at the same time. This was Daniele Silvestri.

Everything started with the release of his first work, a self-titled album from 1994 (now out of catalog, which back then won the Targa Tenco as Best Debut Work, featuring "Il Flamenco Della Doccia" and "Voglia Di Gridare": the latter was also performed at Sanremo Giovani). But that was not the end. A change was near that would lead him to decide to bring out the best of himself even more.

And Daniele chooses, in 1995, to release "Prima Di Essere Un Uomo".

What is this album? It is certainly his first egg outside the basket (thanks Primiballi), the definitive realization (along with the subsequent "Il Dado") of that imagination that Daniele didn't lack and seems to have partly lost today (does "Monetine" say anything, the remake of "Pozzo Dei Desideri", which however does not reach the levels of the original?).

"Prima Di Essere Un Uomo" is a panorama of the world according to Silvestri, a summary of what his senses perceive, the senses of a thoughtful young man even in the most unexpected moments (see the cover, where he seems to be in the shower): it goes from the anger of suffering men ("L'Uomo Col Megafono", with which he returns to Sanremo armed with signs during the performance, and having as an accomplice the ironic Anna Falchi who mockingly called him "the killer of a record") to a love declaration different from the usual one ("Le Cose In Comune"), from shock over things of little value ("L'Y10 Bordeaux", present in two versions), to the fear of being deluded by those moments tied to adolescence ("Illuso"). Until reaching a self-portrait (the title track), electronic experiments with a Woody Allen film in hand ("La Technostrocca ("S" Con Dario)", where samples from the film "Annie Hall" can be heard), the desire to forget certain bad moments, under a Latin panorama ("Frasi Da Dimenticare"), and even empathizing with a mother doing everything to save her son from an imminent explosion ("Lieve La Musica", which starts with a radio news report à la Lucio Dalla and ends with a wonderful guitar solo by Cesareo from Elio e le Storie Tese, where he even manages to surpass Brian May in style) or a man unsure if his wedding "should happen" ("Domani Mi Sposo" and "Sì, No...Non So (Comunque Ci Penso)", the latter also having Dalla-esque elements). But with the awareness of always having eyes pointed towards the future, watching many missiles about to launch ("Marzo 3039").

Anyone who knows they don't have a damn wall in their head (as Fossati said) should listen to this album and realize that Daniele Silvestri is not just the man of "Paranza" (a song I don't despise, but don't adore like the early ones), but a capable singer-songwriter at the time (as has been and still is his friend Max Gazzè a little later) of doing anything and everything, and who at the time "spoke" like his man with the megaphone, to the point of being nicknamed "Er Megafono".

"Because today the missiles launch,
I'll watch them and they'll be beautiful..."

Tracklist Lyrics Samples and Videos

01   L'uomo col megafono (04:46)

L'uomo col megafono parlava parlava parlava
di cose importanti,
purtroppo i passanti, passando distratti, a tratti soltanto
sembravano ascoltare il suo monologo,
ma l'uomo col megafono credeva nei propri argomenti
e per questo andava avanti,
ignorando i continui commenti
di chi lo prendeva per matto...

però il fatto è che lui...
soffriva...
lui soffriva...
davvero

L'uomo col megafono cercava, sperava, tentava
di bucare il cemento
e gridava nel vento parole di avvertimento e di lotta,
ma intanto la voce era rotta
e la tosse allungava i silenzi, sembrava
che fosse questione di pochi momenti,
ma invece di nuovo la voce tornava,
la voce tornava...

Compagni! Amici! Uniamo le voci!
Giustizia! Progresso! Adesso! Adesso!

L'uomo e il suo megafono sembravano staccati dal mondo,
lui così magro, profondo e ridicolo insieme,
lo sguardo di un uomo a cui preme davvero qualcosa,
e che grida un tormento reale,
non per un esaurimento privato e banale,
ma proprio per l'odio e l'amore,
che danno colore e calore,
colore e calore ma lui...
soffriva...
lui soffriva...
davvero

Compagni! Amici! Uniamo le voci!
Giustizia! Progresso! Adesso! Adesso!

02   Le cose in comune (04:17)

Le cose che abbiamo in comune sono 4850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
"ma dai, pure tu sei degli anno '60?"
abbiamo due braccia, due mani
due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perchè il mio è normale,
ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune sono
facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume, fin
quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo, le urla
di Prince, i Police
mettiamo un CD prima di addormentarci
e al nostro risveglio deve essere lì
perchè quando io dormo...... tu dormi
quando io parlo...... tu parli
quando io rido...... tu ridi
quando io piango...... tu piangi
quando io dormo...... tu dormi
quando io parlo...... tu parli
quando io rido...... tu ridi
quando io piango...... tu ridi
Le cose che abbiamo in comune sono così
tante che quasi spaventa
entrambi viviamo da più di vent'anni
ed entrambi comunque, da meno di trenta
ci piace mangiare,
dormire, viaggiare, ballare
sorridere e fare l'amore
lo vedi, son tante le cose in comune
che a farne un elenco ci voglio almeno
tre ore...... ma......
Allora cos'è
cosa ti serve ancora
a me è bastato un'ora......
"Le cose che abbiamo in comune!",
ricordi,
sei tu che prima l'hai detto
dicevi "ma guarda, lo stesso locale,
le stesse patate
lo stesso brachetto!"
e ad ogni domanda una nuova conferma
un identico ritmo di vino e risate
e poi l'emozione di quel primo bacio
le labbra precise, perfette, incollate
Abbracciarti, studiare il tuo corpo
vedere che in viso eri già tutta rossa
e intanto scoprire stupito e commosso
che avevi le mie stesse identiche ossa
e allora ti chiedo, non è sufficiente?
cos'altro ti serve per esserne certa
con tutte le cose che abbiamo in comune
l'unione fra noi non sarebbe perfetta?
Quando io dormo...... tu dormi
quando io parlo...... tu parli
quando io rido...... tu ridi
quando io piango...... tu piangi
quando io dormo...... tu dormi
quando io parlo...... tu parli
quando io rido...... tu ridi
quando io piango...... tu ridi...... ma......
allora cos'è
cosa ti serve ancora
a me è bastato un'ora......
Le cose che abbiamo in comune sono 4850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
"ma dai, pure tu sei degli anno '60?"
abbiamo due braccia, due mani
due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale,
ma il tuo......
è troppo bello!
troppo bello!
quando io dormo...... tu dormi
quando io parlo...... tu parli
quando io rido...... tu ridi
quando io piango...... tu ridi......
troppo bello!

03   L'Y10 bordeaux (04:35)

04   Prima di essere un uomo (05:04)

05   La technostrocca ("S" con Dario) (04:41)

06   Illuso (02:54)

07   Marzo 3039 (04:47)

08   Frasi da dimenticare (04:45)

09   Domani mi sposo (02:16)

Domani mi sposo, ne sono felice,
si sente dal tono con cui lo si dice
una piccola chiesa alle undici e venti
hanno deciso ogni cosa i suoi amici e i parenti

Lei sarà così vicino a me che ne potrò sentire l'alito pesante
che in un solo istante mi travolgerà
sarà così vicino a me che non potrò non apprezzare
il forte odore che proviene dai suoi piedi
credimi

è bella, è bella, è bella, è bella, è bella tua sorella ma lei no
lei però la sposerò

10   Sì, no... non so (Comunque ci penso) (04:06)

11   Lieve la musica (05:28)

12   L'Y10 bordeaux (in prova) (04:29)

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