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Recorded in 1994 by Lucio Battisti. (05:15 min)
Ricordo il suo bel nome: Hegel Tubingaed io avrei masticatola sua tuta da ginnastica.Il nome se lo prese in prestito dai librie fu come copiare di nascosto,fu come soffiare sul fuoco.Cataste scolastiche: perché?Quando tutto è perduto non resta che la cenere e l'amore;e lei nel suo bel nome era una Jena.Chi di noi il governato e chi il governatoreson fatti che attengono alla storia.Chi fosse la provincia e chi l'imperonon è il punto:il punto era l'incendio.Erano gli esercizi obbligatori estetici,le occhiate di traverso, e tu guardavi indietro;c'eravamo capiti, capiti all'inverso.Ci diventammo leciti per questo.D'altronde, d'altro canto.A volte essere nemici facilita.Piacersi è così inutile.Un bacio dai bei modi grossolanisfuggì come uno schiaffo senza mani.Talmente presi ci si rese contod'essere un'allegoria soltanto quandoci capitò di dire, indicando il soffitto col naso,di dire "Noi due" e ci marmorizzammo.La corda tesa, amò l'arcoe la tempesta la schiuma,il cuore amò se stesso,ma noi non divagammo.L'animo umano è nulla se non èuna pietra da scalfire ricavandoi capelli e il suo bel piede.Era la collisione, il primo scontro epico,perché non scritto ma cavalcato a pelo,ed ognuno esigevala terra dell'altro,le mani, la terra, la carne, il terreno.
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